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Patologie da smart working: come prevenirle e curarle

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Un anno e mezzo fa ci siamo trovati di fronte a un evento travolgente e inaspettato che ha modificato in maniera repentina le nostre abitudini in molti ambiti della vita: dalla didattica a distanza (la cosiddetta DAD) per gli studenti, allo smart working, o lavoro agile, che ha coinvolto tantissimi lavoratori. 

Sebbene il lavoro a distanza abbia certamente offerto diversi vantaggi e reso la vita più semplice ad alcuni lavoratori (per esempio, risparmio di tempo per il trasferimento casa-ufficio specie per i pendolari, maggior flessibilità degli orari, miglior equilibrio tra famiglia e lavoro) è innegabile l’esistenza di un rovescio della medaglia per questa nuova situazione lavorativa…

Problematiche di salute correlate allo smart working

Il passaggio repentino allo smart working in risposta all’emergenza sanitaria ha influenzato e in alcuni casi radicalmente modificato la vita di molte persone, che dall’oggi al domani si sono trovate a dover allestire in casa un “ufficio improvvisato”, talvolta in spazi ridotti e spesso in condivisione con altri famigliari o figli magari alle prese con la didattica a distanza. 

C’è dunque chi per lavorare ha utilizzato il tavolo da pranzo e una sedia non propriamente comoda (né tantomeno ergonomica), qualcuno addirittura il piano della cucina, il divano o il letto avvalendosi non solo del computer ma anche di dispositivi mobili come tablet e smartphone. 

Pochi i lavoratori con la fortuna di avere una postazione dedicata e debitamente attrezzata nella propria abitazione.

Patologie muscoloscheletriche…

Purtroppo, l’inadeguatezza delle varie postazioni lavorative estemporanee ha favorito la comparsa di numerosi problemi fisici, indolenzimenti, l’adozione di posture scorrette e in molti casi l’insorgenza di dolori o l’accentuazione di patologie del sistema muscoloscheletrico già esistenti, in particolare a carico della colonna vertebrale (cervicalgia, dorsalgia, lombalgia), ma anche delle spalle e degli arti inferiori.

Tra gli svantaggi dello smart working anche la sedentarietà e l’inattività forzata (acuita dalla chiusura prolungata di palestre, piscine ecc.) che in molti casi hanno contribuito a determinare un aumento del peso corporeo e la perdita di tono muscolare, in altri al peggioramento o all’insorgenza di dolori muscolari e articolari

… ma non solo

Inoltre, la mancanza di una linea di demarcazione netta tra lavoro e vita privata che talvolta si viene a creare nei lavoratori in smart working può avere un impatto negativo sul piano psicologico e determinare la comparsa o un aumento dei livelli di stress e ansia. 

Il lavoro quotidiano da remoto senza interazioni personali faccia a faccia può anche contribuire all’insorgenza di problematiche di isolamento e di sintomi depressivi, soprattutto per chi vive da solo o presenta fragilità psicologiche. 

Infine, un’esposizione sempre più prolungata allo schermo del computer, anche per partecipare a riunioni che un tempo si tenevano in presenza, in molti casi può provocare affaticamento oculare e mal di testa. 

Come prevenire e curare le patologie da smart working 

Di vitale importanza per prevenire dolori muscoloscheletrici correlati al lavoro agile sono 

  • il movimento (a intervalli regolari è bene alzarsi, camminare un po’, sgranchirsi le gambe)
  • una postura corretta (schiena dritta e spalle all’indietro, con il monitor del computer ad altezza occhi) che può essere favorita anche dall’utilizzo di una sedia da ufficio ergonomica, con i braccioli e regolabile in altezza.

Ma mantenere sempre una postura corretta non è affatto semplice…

Un aiuto sostanziale, non solo in fase preventiva ma anche per il trattamento di problematiche muscoloscheletriche ormai manifeste, può arrivare dalla rieducazione posturale e dalla fisioterapia, con esercizi mirati e diversificati in base alle esigenze di ogni singolo paziente. 

Spesso associata solamente al concetto di riabilitazione post-traumatica o post-operatoria, la fisioterapia rappresenta a tutti gli effetti un alleato per prevenire e gestire i dolori correlati allo smart working. 

Di grande utilità, inoltre, può rivelarsi anche Pancafit, uno strumento innovativo che, grazie all’impiego di un attrezzo pratico e leggero, con una struttura a V, consente di agire sull’assetto posturale di tutto il corpo e allungare la muscolatura.

Ovviamente è necessario affidarsi a centri seri e professionisti qualificati, che grazie alle loro competenze ed esperienza sono in grado di delineare un percorso personalizzato ed efficace per prevenire e curare le patologie correlate allo smart working, contribuendo così al miglioramento della salute psicofisica e della qualità di vita.

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